“La Muta” di Raffaello dopo oltre un anno è di nuovo a casa, nella Sala dei Banchetti di Palazzo Ducale, dove sarà esposta fino al 5 maggio, prima di tornare nella collocazione originaria, l’Appartamento della Duchessa dello stesso Palazzo.
L’intervento conservativo è stato eseguito nell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, diretto da Marco Ciatti, dal medesimo team di restauratori e tecnici che ha lavorato sui capolavori fiorentini di Raffaello e sarà raccontato anche in un volume la cui presentazione è fissata al Salone del Restauro di Ferrara.
L’operazione ha prodotto risultati di eccezionale interesse: le indagini diagnostiche, tramite tecnologie estremamente avanzate, hanno fornito dati antecedentemente non disponibili sulle modalità e i materiali esecutivi e sulle condizioni di conservazione; la lieve pulitura – intervento di particolare delicatezza data la natura degli strati pittorici – ha portato a una nuova visione della pur così conosciuta immagine. I tratti del volto, dalle linee purissime, la raffinatezza dei dettagli, la pienezza dei volumi e delle stesure di colore riconducono con nuovo vigore alle straordinarie doti pittoriche di Raffaello.