Territorio di rara bellezza ambientale e di grande ricchezza culturale, il Montefeltro si affaccia con straordinarie potenzialità nei circuiti del turismo più attento e sensibile alla qualità e alla varietà dell’offerta di vacanza.
Urbino, sua capitale ideale, è città patrimonio mondiale Unesco dell’umanità: ogni sottolineatura è superflua pensando a questo capolavoro intatto del Rinascimento.
Meritano invece identica attenzione le cose minori (tante e di altissimo pregio) delle quali il viaggiatore non può fare a meno di stupirsi.
In realtà, una e originaria è la fortuna del Montefeltro: quella preziosa circostanza in cui la terra e l’uomo vanno uniti e in armonia, producendo insieme longevi risultati.
Da secoli l’uomo raccoglie, coltiva, trasfroma, protegge i doni di questa terra. A sua volta la terra prende dall’uomo il rispetto, la delicatezza e persino la timidezza di chi ha compreso l’essenza della propria identità.
Non si spiegherebbe altrimenti (in un’Italia che è riuscita a tradire anche i luoghi più belli) un così insolito susseguirsi di campi lavorati, di boschi e di paesaggi integri, di borghi e cittadine ben conservati.
Non si spiegherebbero, se non per questa naturale complicità, il garbo e il calore di chi non ha nulla da nascondere, ma tanto da offrire.
Il Montefeltro, antico Ducato Montefeltrano, è un’area geografica di circa duemila chilometri nell’entroterra della provincia marchigiana di Pesaro e Urbino.
Ne fanno parte 35 comuni, ripartiti in 4 comunità montane: Montefeltro, Alta Valmarecchia, Alto e Medio Metauro, Catria e Nerone.
I suoi confini regionali toccano la Toscana, l’Umbria, l’Emilia Romagna e la Repubblica di San Marino.
Già questa collocazione, crocevia di storiche strade, aiuta ad inquadrare un territorio mutevole, dai molteplici aspetti ambientali e paesaggistici.
Ad ogni valico, paesaggio e cambio di direzione, si assiste al variare degli scenari: dagli aspri orizzonti montuosi del Sasso Simone e Simoncello, del Carpegna, del Catria, del Nerone e dell’Alpe della Luna digradano verso le morbide colline che scendono all’Adriatico.
Ovunque, i segni e le opere dell’uomo che hanno reso agevoli i collegamenti, innumerevoli le soste, diffuso e capillare il sistema dell’ospitalità.
Il Montefeltro è una di quelle rare terre dove si può viaggiare a tema: per arte e architettura; per mappe del gusto e delle tipicità; per oasi ambientali e riserve naturali; per tutt quanto insieme.
Duemila chilometri sono tanti: le meraviglie non finiscono mai.
Tavoleto
Tavoleto trae il suo nome dal latino Tabuletum, luogo dove il legname dei fitti boschi veniva ridotto in tavole per i cantieri di Roma. Si possono visitare il Castello Petrangolini, il Giardino Raffaello Sanzio, la Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa di Sant’Ercolano a Ripamassana, frazione di Tavoleto, e Monte Osteriaccia, antica piazzaforte e punto panoramico.
Urbino
Urbino, patrimonio UNESCO dell’Umanità, città rinascimentale per eccellenza è capitale indiscussa del Montefeltro. Numerose le chiese e i palazzi che si possono visitare, tra tutti il Palazzo Ducale, dimora del duca Federico del Montefeltro, la casa di Raffaello, il Duomo, l’ex monastero di Santa Chiara, il Mausoleo dei Duchi, il Teatro Sanzio e tanti altri ancora. Città viva culturalmente ospita l’università “Carlo Bo” e due prestigiosi istituti artistici, come L’Accademia di Belle Arti e l’ISIA, Istituto superiore per le industrie artistiche. Prodotto gastronomico tipico della zona è la casciotta d’Urbino, antica varietà di formaggio che vanta il riconoscimento della DOP (Denominazione di origine protetta)
Urbania
Urbania, l’antica Casteldurante, contava nel passato oltre 40 forni di cottura ed erano presenti ben 150 maiolicari, da cui uscirono preziose ceramiche artistiche, considerate fra le più belle del Rinascimento. Ancora oggi l’arte della ceramica è ancora viva e fiorente. Numerose sono le attrattive della Città: il Palazzo Ducale, il bellissimo Barco, residenza estiva dei duchi di Urbino, le infinite Chiese, da ricordare la Chiesa dei Morti, il singolare Cimitero delle Mummie, il Museo Diocesano con la collezione di ceramiche, il teatro Bramante, alcuni bellissimi scorci di Centro Storico e il suggestivo Ponte dei Cocci.
Talamello
Nel cuore del Montefeltro, Talamello, è borgo d’arte e di sapori. È posto alle pendici del monte Pincio e poggia su un banco di roccia arenaria, su cui si sono formate delle speciali grotte, dove viene fatto stagionare il formaggio di fossa, tipico di questi luoghi. Importante anche ricordare la produzione di castagne della Valmarecchia. Talamello è quindi sede di importanti iniziative di valorizzazione di prodotti tipici. Numerosi affreschi di prestigio sono raccolti nel Museo – pinacoteca Gualtieri.
Sassofeltrio
Il Castello dei Sasso nel 1463 fu definitivamente conquistato da Federico da Montefeltro (Duca di Urbino) in persona, dopo un violento assedio. Data la sua importanza strategica la rocca di Sassofeltrio fu ricostruita ex-novo nel punto ove sorgeva la distrutta fortificazione malatestiana. L’incarico fu dato al più grande architetto militare dei tempo: il senese Francesco di Giorgio Martini. Oggi ne esistono solo tracce. La rupe che sovrasta il borgo, ai giorni nostri è stata adibita a giardino pubblico e dall’alto dei suoi 466 metri che profumano di mare regala al visitatore romantici panorami che spaziano dall’Adriatico alle cime del Titano, dal monte Carpegna all’intera vallata del Conca, che si coglie con un solo colpo d’occhio.
Sassocorvaro
Alcuni ritengono che Sassocorvaro derivi da “sasso nido dei corvi” , dato che un gran numero di questi animali si annida ancora oggi sul colle. Altri ipotizzano che il paese abbia questo nome dal termine latino “corbis”, che significa “cesta”, per la caratteristica forma della sommità del colle su cui è posta la Rocca e l’intero abitato. La Rocca, che ha saputo custodire così a lungo e così gelosamente tesori d’arte di tanta grandezza, torna ad accogliere idealmente i “suoi capolavori” per diventare un punto di riferimento nel panorama culturale italiano, infatti è ospitato all’interno della struttura il Museo Arca dell’Arte.
Sant'Angelo in Vado
Sant’Angelo in Vado sorge sulle rovine della antica Tiphernum Mataurense denominazione che deriva da tipher o tifia, pianta acquatica che si sviluppa nelle zone paludose. I resti della città, una cospicua porzione dell’abitato della città romana, sono conservati nel sottosuolo di Campo della Pieve, importante sito archeologico. Sant’Angelo in Vado, come tanti altri comuni dell’entroterra marchigiano è conosciuta per la presenza del pregiato tubero, il tartufo bianco pregiato.
Sant'Agata Feltria
Sant’Agata Feltria è un comune montano dell’alta Val Marecccchia, caratterizzata dalla presenza di una Rocca, ora sede di un museo permanente. Sant’Agata Feltria conserva uno stupendo e ben mantenuto centro storico e diversi complessi di notevole valore storico, tra cui il convento e chiesa di San Girolamo e soprattutto il teatro Angelo Mariani che, con struttura interamente in legno, è uno dei più antichi teatri d’Italia; il tutto dominato, dall’alto di Mont’Ercole, da un imponente bosco di castagni. Conosciuta per la presenza del pregiato tubero, il tartufo.
San Leo
San Leo, detta già Montefeltro, è situata su un enorme masso roccioso tutt’intorno invalicabile nella Val Marecchia e vi si accede per un’unica strada tagliata nella roccia. Notevole il patrimonio architettonico conservato: la Pieve preromanica, il Duomo romanico lombardo del sec. Xll, il Forte, il Palazzo Mediceo; sparsi sul territorio comunale, i ruderi di diversi castelli, tra i quali quelli di Pietracuta, e di Piega, il convento francescano di S. Igne, il convento domenicano di Monte di Pietracuta e la chiesa di Montemaggio.
Piobbico
Piobbico si trova ai piedi del Monte Nerone, proprio alla confluenza di due fiumi: il Biscubio e il Candigliano che si uniscono, al centro dell’abitato. Immerso nel verde è caratterizzato dalla presenza del Castello Brancaleoni, storica famiglia di questo luogo. Diverse le chiese da visitare e soprattutto gli itenerari naturalistici da seguire.
Pietrarubbia
Pietrarubbia, caratteristica per la particolare colorazione delle sue rocce (il nome Petra Rubea significa appunto “pietra rossa”), nasce come importante castello feretrano nell’alto Medioevo. Il borgo, completamente restaurato, rappresenta uno dei paesaggi più suggestivi del Montefeltro. Infatti questo “magnifico sito” incanta con il suo fascino ambiguo, fatto di scorci, balze, valli, sentieri, pascoli, dirupi scoscesi e odori forti. Non a caso un grande artista come Arnaldo Pomodoro ha costituito in questo piccolo borgo una scuola sull’arte dei metalli. Anche Pietrarubbia rientra nel territorio del Parco Naturale Regionale dei Sassi Simone e Simoncello.
Piandimeleto
Piandimeleto sorge nella valle del Fiume Foglia e conserva ancora il centro storico con le mura, le vie ortogonali, le “porte del morto” e il bel Castello dei Conti Oliva. Oggi questo castello ospita diversi musei, quello del lavoro contadino e quello di scienze della terra, e un ricco erbario che raccoglie piante e fiori delle Marche e legni del Montefeltro. Da visitare le frazioni di Cavoleto che si trova su una sporgenza di tufo protesa a terrazzo sulla valle stretta e profonda che il torrente “Mutino” si era scavata scendendo impetuoso dalle pendici del Monte Carpegna, un luogo strategico, ottimo per un insediamento umano e San Sisto, le strutture fortificate del castello sono state distrutte durante la seconda guerra mondiale. Piandimeleto rientra nel territorio del Parco Naturale Regionale dei Sassi Simone e Simoncello.
Petriano
Petriano deve il suo nome (Prae tres amnes: sopra tre fiumi) ai tre corsi d’acqua che scorrono sul suo territorio, come tutti i castelli è ubicato in collina, posizione strategica per avvistare i nemici in tempi passati All’interno del comune si trovano le Terme di Raffaello, immerse nel verde delle colline del Montefeltro, dove sgorgano acque ricche di zolfo.
Pennabilli
Edificata sulle emergenze rocciose della Rupe e del Roccione, Pennabilli è una caratteristica cittadina dall’impianto medioevale. Deve il suo assetto urbano all’unione di due antichi castelli, quello dei Billi sopra la Rupe e quello di Penna sopra il Roccione. Pennabilli è oggi un centro d’eccellenza per un turismo ambientale e culturale. Tantissimi i luoghi culturali da visitare, come i castelli, le torri, il teatro Vittoria e le chiese distribuite all’interno del borgo. Anche l’ambiente naturale offre in questo territorio un contesto ideale per un soggiorno in cui vivere la natura, infatti il 50% dal territorio comunale di Pennabilli rientra nel Parco del Sasso Simone e Simoncello.
Peglio
Peglio è un piccolo comune del Montefeltro arroccato su uno sperone roccioso, la sua chiesa arcipretale, dedicata al protettore S. Fortunato vescovo di Todi, fu una delle pievi più antiche della diocesi urbinate. La Chiesa di San Fortunato con le due cripte e la Via Crucis in terracotta, risalente al 1700, probabilmente prodotta nelle botteghe di ceramica della vicina Casteldurante e la Torre Campanaria di origine medievale, rimaneggiata nel corso dei secoli , che conserva ancora l’impianto architettonico originario e l’imponente mole, che si trovano all’interno del piccolo borgo sono da visitare.
Novafeltria
Novafeltria è un comune molto vasto che raccoglie tante storie differenti, si va dagli incredibili racconti delle miniere di zolfo delle Frazioni di Perticara e Miniera a quelli dei mulini, disposti lungo il fiume Marecchia, fino ad arrivare alle ricostruzioni dei borghi medioevali disposti su un paesaggio di calanchi e dirupi. Lungo il fiume l’antica attività molitoria è testimoniata da mulini storici, in parte ancora in attività per la macinazione dei cereali e la produzione di energia elettrica. Vera rarità il Molino per la produzione della polvere pirica che, recentemente restaurato, conserva al suo interno le attrezzature lignee a pestelli. La produzione della polvere da sparo era legata all’estrazione dello zolfo nella miniera di Perticara. Per il trasporto dello zolfo venne costruita la ferrovia e l’edificio della vecchia stazione ricorda il trenino che percorreva il tratto Novafeltria – Rimini.
Montegrimano
Il territorio comunale di Monte Grimano riassume ed esprime tutte le varie tipologie ambientali esistenti nell’alta Val Conca, si va dall’ ambiente fluviale a quello di alta collina. Il nucleo storico di Monte Grimano si è formato intorno all’ antica torre che sorgeva proprio al centro delle mura fortificate. Da visitare la Chiesa parrocchiale di S.Silvestro, il Palazzo del Comune, la fontana e l’antica piazzetta. Numerose sono le citazioni in opere importanti dei secoli precedenti che attestano le benefiche proprietà delle acque di questo comune chiamato appunto Montegrimano Terme.
Montecopiolo
Il comune si trova nell’alta valle del fiume Conca ed è rinomato per i percorsi naturalistici e per l’abbondante innevamento del periodo invernale, è per questo dotato di diversi impianti di risalita. Parte del territorio montecopiolese è inoltre inserita nel Parco Naturale Regionale del Sasso Simone e Simoncello. In territorio comunale, proprio alle due estremità del paese di Villagrande, si conservano i ruderi di due castelli: dell’importante e principale castello di Monte Copiolo e del piccolo castello del Monte Acuto (oggi monte San Marco). Il castello di Monte Copiolo, con le sue importanti rovine immerse nel verde delle conifere, fornisce ancora oggi, oltre a splendidi scorci, importanti dati per la ricerca archeologica. Sempre in territorio comunale si conservano i ruderi del piccolo castello di Monte Boaggine.
Montecerignone
Montecerignone sporge su uno sperone di roccia nel mezzo di una piccola valle attraversata dal fiume Conca. Una visita al paese è senz’altro consigliabile per la bellezza dell’abitato che presenta ancora pressoché intatta la struttura urbanistica quattrocentesca, per la presenza delle innumerevoli chiese e per la maestosità della Rocca, che oggi ospita il Municipio. Nel territorio è presenteValle di Teva, che è conosciuta per “l‘abbondanza di fiori e frutti ricavati da una terra fertile alacremente lavorata, il fluire di acque minerali così leggere da riscaldare delicatamente il palato, e la particolare intelligenza che la dea Minerva profonde in dono agli abitanti del luogo” Giovanni Ercolani de’ Sarti.
Monte Calvo in Folgia
Il nome di questa cittadina, Montecalvo, prelude alla natura brulla del suo paesaggio costituito da colline argillose e da suggestivi calanchi. Il colle sul quale sorge l’agglomerato urbano fu un importante avamposto al confine delle terre dei Montefeltro e dei Malatesta, e svolse una fondamentale funzione strategica nel piano difensivo delle due Signorie, che combatterono per il suo possesso. Il centro storico più antico conserva ancora le vecchie mura ed i resti della torre di guardia. Di notevole interesse naturalistico è l’oasi faunistica della “Badia”, punto di sosta per numerose specie di uccelli migratori.
Mercatino Conca
Il paese, si è sviluppato al centro della vallata del fiume Conca, questo fiume ha provocato grandi alluvioni nel passato, distruggendo anche una parte del paese stesso, ma favorirà anche le attività imprenditoriali: gualchiere, tintorie, stamperie di stoffe con i mangani, mulini, un lanificio e una fornace di calce idraulica; i mulini erano adibiti alla macinazione dei cereali e del “guado”, una pianta erbacea da cui si ricavava una tintura turchina, usata nelle tintorie locali per la colorazione dei tessuti, si possono ancora visitare vecchi mulini ad acqua, a testimonianza di queste attività. Mercatino Conca, come dice il nome stesso, è quindi conosciuto per i mercati del venerdì, che si tenevano in piazza Verdi, richiamando viandanti e famiglie.
Mercatello sul Metauro
Mercatello sul Metauro è una ridente cittadina dell’Alto Metauro, perfettamente incastonata nella verdissima valle di questo fiume, immersa in un paesaggio ancora integro e armonioso. il centro storico medievale si presenta ancora integro nella sua struttura originaria, da visitare Pieve Collegiata, la chiesa monumentale di San Francesco, Palazzo Ducale e Palazzo Gasparini. Mercatello sul Metauro fin dal 2002 è insignito della Bandiera Arancione, che è il marchio di qualità turistico ambientale per l’entroterra del Touring Club Italiano.
Maiolo
L’attuale borgo di Maiolo, situato sulla media valle del fiume Marecchia, è un comune montano sparso che ha preso il posto, ereditandone il nome, dell’omonimo borgo vicino, distrutto, da una frana rovinosa nel 1700. Oggi Maiolo conserva le sue borgate, le sue vecchie case contadine, le piazzette e non si è lasciato contagiare dalla selvaggia edilizia condominiale. La bellezza sfolgorante dei tramonti, lo sguardo che spazia dal Monte Fumaiolo all’Alpe della Luna, al Monte Carpegna, ai torrioni di San Leo, alle torri di San Marino sino al mare, fanno di Maiolo un punto di osservazione unico del territorio marchigiano e del Montefeltro.La città è famosa soprattutto per il suo caratteristico pane, prodotto con farine locali e con metodi tradizionali, al quale viene dedicata a fine giugno un’apposita fiera annuale, la Festa del Pane.
Macerata Feltria
Verso il massiccio del Carpegna, tra la Val Conca e l’alta Val Foglia, sorge Macerata Feltria, centro geografico e storico di quel territorio che, pur frammentato in conche e speroni, monti e valli, ha una sua unità paesaggistica, storica, culturale: il Montefeltro appunto. La fisionomia attuale di Macerata Feltria è emblematica della storia di tante cittadine italiane, divisa com’è in un nucleo più antico e dominante il Castello e, in uno più recente ed extra muros, il Borgo. Appena fuori dal paese, si possono visitare gli scavi archeologici di Pitinum Pisaurense, la Pieve di San Cassiano dell’XI secolo, e la Pitinum Thermae che ha valorizzato l’acqua sulfurea, nota fin dall’antichità per le sue proprietà terapeutiche.
Lunano
Lunano è caratterizzato storicamente dalla presenza del Castello, che dominava le vallate che lo circondano. Fondato poco dopo il Mille il Castello di Lunano sorgeva su una collina alla confluenza del torrente Mutino con il fiume Foglia, oggi si potrà vedere ciò che resta degli elementi fondamentali del castello: le porte, le strade, le mura, la fonte, la chiesa e la torre. Nei pressi di Lunano è di particolare interesse il Convento francescano di Monte Illuminato dove la leggenda narra di un miracolo di S. Francesco d’Assisi quando vi fu ospite nel 1213. Oltre alla presenza nel territorio del pregiato tubero, il tartufo,da ricordare il Castagneto di Monte della Croce, che fornisce castagne di grande qualità.
Frontino
Frontino è protetto alle spalle dal monte Carpegna, e guarda la valle del fiume Mutino, le cui pietre lastricano le sue strade interne, le stesse pietre con cui sono state erette bellissime torrie le mura castellane. Da ricordare il Convento francescano di Montefiorentino, con la Cappella Oliva, gioiello e scrigno del rinascimento; l‘Eremo di San Girolamo e Palazzo Vandini. Come altri comuni di quest’area, è presente nel territorio un Mulino d’acqua trecentesco, che riforniva di farina e pane il castello. Anche Frontino fa parte del Parco Naturale Regionale dei Sassi Simone e Simoncello.
Fermignano
Comune di Fermignano Paese di origine romana, posta sulla sponda sinistra del Metauro, Fermignano ha un piccolo ma significativo centro storico, dove si susseguono le sue architetture più belle; l’alta Torre mediovale delle Milizie e il bellissimo Ponte a tre arcate che attraversa una suggestiva cascata. Famosa fu la cartiera voluta dai Montefeltro, poi sostituita dal lanificio e da fabbriche di pasta. Fermignano ha dato i natali al famoso architetto e pittore Donato Bramante. Fermignano rientra nel territorio della Riserva Naturale della Gola del Furlo.
Casteldelci
Piccolo comune romagnolo, Casteldelci è situato alle falde del Monte Fumaiolo, sorgente del Tevere, e vanta una storia ultramillenaria che ebbe influenze culturali dalla vicina Toscana. Personaggio più illustre fu Uguccione, prode condottiero e amico di Dante Alighieri, signore di Pisa Lucca e Arezzo, il quale scese a difendere gli ideali ghibellini lungo il Marecchia fino Rimini, visitando e sostando nel castello della Faggiola di Casteldelci.
Carpegna
Carpegna, capoluogo del Montefeltro, adagiata sulla costa dell’omonimo Monte, immersa nel verde dei suoi faggeti, è il centro di quel Montefeltro aspro e gentile che fu terra di santi e condottieri, di cupe leggende e di storia. Il territorio del comune è interessato dal Parco Naturale Regionale dei Sassi Simone e Simoncello di cui è la sede capoluogo. Una fitta rete di sentieri ben segnalati permette delle escursioni sempre interessanti, come quello alla “Città del Sole”, proprio sopra il Sasso Simone.
Cantiano
Cantiano è un piccolo comune ai piedi del Monte Catria. Il territorio, attraversato dalla Via Flaminia, è caratterizzato da un centro storico medievale suggestivo e abbondanza di reperti archeologici. Cantiano è anche natura intatta, visto che la conformazione geografica lo porta a trovarsi tra due dorsali; ospita anche siti paleontologici importanti. E’ anche ”Città del Pane” e diventa palcoscenico per una delle più importanti manifestazioni di teatro popolare d’Italia, che si tiene il Venerdì Santo: “La Turba”.
Cagli
Il comune di Cagli è per estensione territoriale è il terzo più grande delle Marche. Cittadina ricca di palazzi storici, chiese e piazze, è immersa nel verdeggiante Appennino. Cagli è stata da sempre un florido centro di arte, cultura e scambi economici, come la lavorazione dei panni di lana (più tardi anche della seta) e la concia delle pelli. Da visitare l’importante sito archeologico del Ponte Mallio, appena si entra nel paese, il teatro comunale dove le compagnie allestiscono e provano i loro spettacoli che poi vanno in scena nei maggiori teatri d’Italia, e le innumerevoli chiese, dove sono costuditi dipinti e opere inestimabili.
Borgo Pace
A Borgo Pace si ha l’incontro dei due torrenti Meta e Auro, che fondendo le loro acque danno luogo al fiume Metauro, il più lungo della regione Marche. Da visitare, oltre naturalmente ai paesaggi suggestivi dell’Alpe della Luna, l’Abbazia Benedettina di Lamoli, dedicata a San Michele Arcangelo e i numerosi luoghi spirituali legati alla religione.
Belforte all'Isauro
Il castello di Belforte all’Isauro edificato nel tardo medioevo su un precedente insediamento Longobardo del VI secolo d.C. si erge quasi a protezione del paese che si adagia fra le colline dell’Appennino Marchigiano proprio in quel lembo di terra che si trova fra l’Umbria e la Toscana. Nel paese si svolge, nel mese di ottobre, la Festa del miele e dei prodotti autunnali.
Auditore
Comune a confine con l’Emilia Romagna, il territorio di Auditore dall’età altomedioevale al 1463 è stato costantemente legato alla storia di Rimini. Ad Auditore si trova il più importante museo della II guerra mondiale nella regione Marche. Nelle sue sale racchiude oltre 3000 reperti rinvenuti sui campi di battaglia della linea gotica e appartenuti agli opposti eserciti.
Acqualagna
Cittadina situata nei pressi della magnifica Gola del Furlo, è caratterizzata da una tradizione plurisecolare di ricerca, produzione e commercializzazione del tartufo. Chi visita Acqualagna, percorrendo la Via Flaminia, oltre alla magnifica Riserva Naturale della Gola del Furlo, territorio ricco di endemismi, può anche esplorare la storica Abbazia benedettina di San Vincenzo e i numerosi siti archeologici di età romana, come Villa Colombara. Acqualagna è anche conosciuto per la sua pietra, nel paese è infatti ubicato un famoso distretto per la produzione di camini.
Apecchio
Cittadina montana caratterizzata da un paesaggio ricco di verdi pascoli, cime innevate e sorgenti di acque oligominerali e sulfuree, popolato da caprioli, cinghiali e lupi, spesso sorvolato dall’aquila reale. Apecchio è stata anche rifugio di numerose civiltà e ha visto passare lungo le sue strade antichi popoli: Piceni, Umbri e Celti, Etruschi e Romani e i messi dello Stato Pontificio, che hanno lasciato numerose tracce. Da alcuni anni in Apecchio si producono birra e grappa: nel territorio operano infatti due birrifici che producono birra di vari tipi esportandola in tutto il mondo. Il principe di questo territorio è indubbiamente il tartufo che in ogni stagione e della migliore qualità.